Voto Non voto

Voto Non voto

Tonino D’Orazio, 20 febbraio 2018

Questo tipo di voto non è democratico e non rappresenta il dettame costituzionale della mia libertà di voto. E’ un tentativo di forzare la mano e farmi votare comunque per chi vogliono, a questo punto, loro.  E’ un sistema elettorale che toglie la possibilità di scelta, allora il voto non conta nulla.

Posso votare, per esempio, nei collegi incerti, per il candidato opposto a quelli della destra, diciamo come “voto utile”? No, perché questa legge, incostituzionale, non prevede il voto disgiunto. Così se io voto in un collegio il rappresentante di un partito non mio, per amor di patria, mi trovo ad aver votato solo per quel partito. Non è forse stato scelto questo meccanismo apposta per forzare la mano degli elettori?

Se per esempio volete votare X in un partito preciso, che però si trova in un’ammucchiata, non potete farlo perché il vostro voto si spalmerà proporzionalmente su tutti i partiti di quell’ammucchiata, anche sui partiti che assolutamente non volete. Vale anche se volete votare un partito che vi piace, ma non volete X. Votando quel partito votate anche per X. Quindi la vostra scelta personale non conta assolutamente nulla. Siete in trappola. La stessa cosa vale per il cosiddetto “programma” di un partito, che in campagna elettorale sono più spot che altro, votandone uno, il vostro voto sarà spalmato anche su quello dei partiti dell’accozzaglia, cioè del programma che non vi piace. Il trucco costituzionale c’è e si vede: finalmente l’elettore può esprimere una preferenza sul nominativo del candidato, ma non serve a nulla.

Vi piace il programma di Berlusconi, l’incerato “moderato” del centrodestra? Dovete sapere che votate anche il programma di Salvini e Meloni, poiché il vostro voto viene spalmato sulla coalizione, cioè l’ammucchiata programmatica con tutte le contraddizioni e le liti che avete pur potuto notare in questa campagna elettorale. Votando un candidato, magari anche “pulito”, di Berlusconi, avrete votato anche il programma razzista di Salvini e dell’estrema destra, fascista, della Meloni. Semplice. Siete prigioniero.

E’ una legge truffa che non permette di dare il voto al deputato che si vorrebbe sia eletto. D’altronde da un parlamento composto di nominati cosa ci si poteva aspettare? Sono personaggi che non devono rendere conto al “popolo sovrano” che vota ma al proprio segretario di partito che li mette in lista. Altrimenti, tra l’altro, si organizzano un proprio partito. Altrimenti perché si fanno scissioni in tutti i partiti e movimenti? Oppure perché dal 2013, nel ridicolo, vi sono stati 529 (avete letto bene: 529) cambi di casacca? Solo per libertà di coscienza?

Ha ragione il deputato PD Rosato a esultare dopo una truffa così geniale e di pura cultura italica. Anzi deve aver previsto volutamente, male che vada, anche la possibilità reale che non sia garantita la tanto futura governabilità del Paese. Magari sembrerà proprio il caso di continuare con un governo tecnico per il “bene del paese” fino a una prossima legge incostituzionale che ovviamente richiederà un “po’ di tempo” per perfezionarla. Ormai siamo abituati a un parlamento che vota su richiesta di fiducia dell’esecutivo. Da Monti in poi ve ne sono stati 130 e non per bazzecole, ma per erodere il più possibile la nostra Costituzione, a fini altrui, e i diritti di lavoratori e cittadini. Anzi nella storia del nostro paese hanno messo la fiducia sulla legge elettorale: Mussolini sulla legge Acerbo, De Gasperi sulla cosiddetta “legge truffa”, Renzi sulla legge Italicum bocciata dalla Corte Costituzionale, Gentiloni (sempre pseudo-sinistra sul Rosatello 2).

Qualche altro ricordo. Primo il Mattarellum, (dal 1993), respinto e poi riproposto dagli stessi quando non vi erano più i numeri, tanto per fare qualcosa. Incostituzionale ma durato ben 12 anni. Poi il Porcellum, nome di puro realismo anche per chi la ideò, (2005), che nessuno ha voluto modificare. Andava benino anche per le opposizioni; il che indicava un accordo di fondo, visto che chi vince gioca a “asso piglia tutto”. E’ durato altri dieci anni. Dopo, per più di un anno si discusse delle varie ipotesi di legge elettorale (tipo Consultellum) e arrivammo al dunque negli ultimi giorni validi, come questa volta, con l’Italicum, (2016), dichiarato incostituzionale in parecchi articoli ma finalmente decaduto con il referendum a sostegno della Costituzione attuale. Duro colpo anche per la Corte ma non si è sentito il botto, con un punto fermo di quasi tutti più che ottantenni, un noto Giuliano Amato. Ma chi se ne frega e si è andati al Rosatellum 1, che a sua volta è stato anch’esso respinto tanto per menare ancora il can per l’aia. Alla fine, un accordo Berlusconi-M5S, sul sistema tedesco, seguito poi da Fratorianni e successivamente dal PD, tutti d’accordo. E’ stato silurato subito dopo dal M5S, perché era una polpetta avvelenata dagli emendamenti parlamentari snaturanti. Ora siamo al Rosatellum 2, o Rosatellum bis, un mix di proporzionale per i due terzi e maggioritario per un terzo, con il Consultellum per il Senato e l’Italicum emendato per la Camera. Un sistema noto anche come “Legalicum” ma il termine è troppo intellettuale. Non saremo mica già arrivati agli obiettivi della P2? O manca qualche altro passaggio democratico in questo finale grottesco di legislatura con tanti venditori di saponette alle finestre mediatiche?

Perché non fare direttamente un voto di fiducia per abolire le elezioni, invece di questa catena di farse durata più di un ventennio, come già tentato con la controriforma della Costituzione andata a male? Oppure si selezioni quelli che possono votare come ha espresso pudicamente il grande vecchio canuto Napolitano, che di truffa costituzionale se n’intende?

Anche questa è una legge elettorale truffa, coperta e accelerata dal garante della Costituzione, un certo Mattarella, che anche lui se ne intende, al quale compete la vigilanza (anche per stipendio), e da una Corte Costituzionale nascosta per la terza volta dietro i “tempi lunghi” per riconoscerla tale, e che lo farà sicuramente a tempo scaduto.

Andare a votare oppure no? Anche votare scheda bianca, comunque punto di onore e di rispetto del cittadino per le istituzioni, sembra inutile perché non viene conteggiata. Cioè sì, il voto matematicamente va alla maggioranza. Votare sarà pure “un diritto e un dovere”, (insiste il Governo), ma la presa per i fondelli non mi sembra sia prevista in Costituzione e nemmeno dover essere accettata per forza dai cittadini.

 

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