Pillole 10

PTonino D’Orazio. 12 febbraio 2022.

“Stupido figlio di puttana“, “voglio proprio smerdarli“, questi presidenti che insultano! Il primo, J.Biden a un giornalista in una conferenza stampa, il secondo E. Macron, altro presidente, verso i non vaccinati. Che succede? Il primo, va bene, ormai inutile, i media non riescono più a nasconderlo, è in demenza senile a sprazzi. E comunque ha insultato un giornalista, non un cittadino. Il secondo, più giovane di età, ha perso l’aplomb e gli sono saltati i nervi. Questi cittadini, la differenza, non vogliono proprio ubbidire. Non è che ci sia troppa megalomania, disprezzo e sensazione di impunità ai verticissimi? Almeno Draghi ghigna soltanto.

Nel comune di Cerro de Pasco (Perù) si moltiplicano le proteste contro l’impunità della multinazionale svizzera Glencore, ritenuta responsabile di aver contaminato il sangue di migliaia di abitanti. Nella regione di Las Bambas è coinvolta una società cinese, accusata di evasione fiscale; la gente del posto sta ora cercando di bloccare il gigantesco corridoio minerario, da cui proviene più del 2% del rame mondiale. In tutto il Perù, il conflitto per le mine antiuomo è di nuovo in aumento. Il presidente del paese, Pedro Castillo, è stato eletto con la promessa di “nazionalizzare” l’industria mineraria. Ciò rappresenta il 10% del PIL e oltre il 50% delle esportazioni del paese. È dominato da multinazionali provenienti da Cina e Regno Unito, ma anche, sempre più, da Svizzera, Canada o Australia. Il governo peruviano, ostacolato dal Congresso e dalla Costituzione – che protegge i capitali stranieri – sembra essere in una situazione di stallo. E mentre riprendono le proteste sociali, i “padroni della miniera” vegliano sui loro interessi…

Il mondo economico è stato congelato dalla pandemia. Abbiamo accumulato grandi squilibri, abbiamo accumulato debiti, abbiamo fatto tutto il possibile. È ora di fare il check-out e ripagare, pagare i costi della crisi sanitaria. È il disgelo, cioè la fine della crisi sanitaria, che segna l’inizio della crisi economica e finanziaria. Come prepararsi ad affrontare questa nuova fase, che è la logica continuazione della crisi sanitaria? La si può nascondere come crisi di guerra e ricostruzione con ulteriori “sacrifici” che faranno i soliti? Conviene tenersi i propri guai paventando il peggio, cioè una guerra che non ci sarà?

In poco più di un anno nell’Africa sub sahariana sono stati realizzati sei colpi di stato. I sei colpi di stato riusciti nei mesi scorsi sono stati due in Mali, agosto 2020 e maggio 2021, e gli altri in Ciad, ad aprile 2021, in Guinea Conakry, a settembre, in Sudan, a ottobre, e in Burkina Faso, tra il 23 e il 24 gennaio 2022. Sarebbero sette se non fosse fallito quello appena tentato in Guinea Bissau. La Guinea Bissau è il principale centro africano di smistamento della cocaina proveniente dal Sudamerica e destinata ai mercati europei. Da quando nel 1974 è diventata indipendente dal Portogallo, ci sono stati quattro colpi di stato riusciti, l’ultimo nel 2012, e cinque falliti. All’Onu chiamano la Guinea Bissau il “narco-stato”. La mattina del 1° febbraio uomini armati hanno fatto irruzione nel palazzo sede del governo mentre era in corso una riunione. Durante lo scontro a fuoco che ne è seguito, durato cinque ore, sono morte 11 persone, tra guardie presidenziali e golpisti. Poi la situazione è tornata sotto controllo, l’esercito pattuglia le strade della capitale Bissau, dove negozi e banche hanno riaperto. Nuova fase di decolonizzazione al miglior offerente o cambio di spartizione delle ricchezze? Dal dopoguerra in poi i colpi di stato militari non hanno portato mai nulla di buono. La mosca bianca però c’è stata: Sankara in Burkina Faso. Troppo presto per capire.

110 Bonus. Fin da quando Eva e Adamo furono sfrattati dall’Eden, vale a dire nel periodo di passaggio dallo scimpanzé al telelavoro, dall’utilizzo del fuoco a quello dello smartphone, il problema centrale di ogni entità statale è stato quello dell’esazione delle imposte. La cosa non è sfuggita all’attenzione degli etologi che comparano la nostra indisciplina fiscale alla resistenza opposta dai cani a cedere l’osso di plastica ai propri padroni. Permettete un dubbio sull’iter del 110% bonus? Ma veramente lo Stato mi regala i soldi? Perché cambia regolamenti un giorno sì e uno no? Ci sta ripensando e non sa come fare, se non costruendo confusione? Oppure è un modo di affossare, tra l’altro, tutte le piccole impresi edili del paese e i cittadini in una trappola mortale? Qualcuno mi tolga qualche dubbio.

Svolta nella fusione nucleare pulita: energia record da un test europeo.  Caspita ci avrei giurato e non ci vorrà molto a convincere la popolazione recalcitrante ma già ben ubbidiente. Pensavo che dopo la balla della “fusione a freddo” avrebbero smesso, invece ce ne voleva una più grande. E non basta quella enorme della “prossima invasione dell’Ucraina”. Coi costi energetici in costante aumento e la necessità di supportare strutturalmente la cosiddetta “transazione energetica” e l’elettrificazione di tutta la mobilità e i consumi in generale, l’opzione nucleare torna ad essere preponderante, ovviamente (direi rigorosamente!) con centrali di ultimissima generazione, entrate tra le fonti di energia green Ue. Primato raggiunto in Inghilterra, (ah,ah,ah! Questi rinnovati anglosassoni del dio denaro!), la ricerca italiana in prima linea nel progetto, però un po’ di nazionalismo non fa male. “Può essere una svolta energetica”. L’Europa “lo vuole” da parecchio. I nostri referendum sono diventati vecchi e basta con la nostra Costituzione, vale di più il Trattato di Lisbona e la Troika di Bruxelles e gli affari per una efficace transizione ecologica.

Un interessante articolo pubblicato dal Courrier des Stratèges. Questo articolo ci dice che di fronte all’opinione pubblica gli eletti democratici Usa stanno facendo marcia indietro sulle restrizioni Covid, mentre Biden ne mantiene la narrazione a tutti i costi. Le valutazioni di approvazione del presidente Biden sulla gestione del COVID, che una volta era un punto di forza, stanno precipitando, con il 43% di approvazione e il 53% di disapprovazione. Con l’avvicinarsi delle elezioni di medio termine, e il fragile rapporto nel Congresso e Senato, i governatori democratici stanno cambiando paradigma per paura di perdere la maggioranza e, in definitiva, i loro seggi. Ci si rende conto fino a che punto le posizioni dei politici statunitensi siano dettate dal solo interesse personale della loro rielezione e non dall’interesse generale che pretendevano di difendere… Abbiamo, ahimè, lo stesso in casa, solo peggio, perché impiegano molto più tempo per “recedere” e si aggrappano disperatamente alla falsa strategia del pass vaccinale che hanno scelto di applicare, una strategia che non ha funzionato e non funzionerà, e quindi proprio non ne rappresenta lo scopo.

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