Una Europa definitivamente colonizzata.

Una Europa definitivamente colonizzata.

Tonino D’Orazio, 26 gennaio 2018.

Il riferimento è alle sanzioni contro la Russia e al diktat yankee che ci impedisce di superare le importazioni energetiche, soprattutto gas, dalla Russia, fissata al massimo al 40%. La decisione è stata presa dall’amministrazione Trump, ma semplicemente come continuità con l’amministrazione precedente Obama-Clinton nel ritenere l’Europa colonia, cortile di casa e ricca mangiatoia da proteggere contro eventuali invasori via terra.

Insomma dobbiamo acquistare e consumare, per il restante 60%, il gas americano. Non è una fake news. Anche se il ridicolo dell’ingiunzione è più che evidente, tanto da non crederci. Invece, malgrado il costo triplo del gas frakkato americano; malgrado la difficoltà di approvvigionamento (sarebbero necessarie circa mille navi-cisterna che ogni mese attraversino l’Atlantico e poi tornino vuote); malgrado le enormi infrastrutture di ricezione (a nostro carico ovviamente) da costruire; malgrado i costi complessivi e i nuovi di disastri ecologici oltre che per la cementificazione di nuovi porti che potrebbero diventare obsoleti appena torni un barlume di saggezza e di “riappacificazione” con la Russia “che non ci ha fatto niente”; ecc …

Ma quanto costa questo gas, (shale gas), sottoprodotto del petrolio estratto con il fracking, cioè “fatturazione idraulica delle rocce di profondità”? “La fratturazione idraulica o fracking (dall’inglese hydrofracking) in geotecnica è lo sfruttamento della pressione di un fluido, in genere acqua,(mista a sabbia e prodotti chimici), per creare e poi propagare una frattura in uno strato roccioso nel sottosuolo. (Wiikipedia). In pratica è la tecnica per estrarre gas naturale e petrolio, non di qualità, dalle rocce di scisto in grande profondità.

Disastri ambientali? Enormi. Spreco dell’enorme quantità d’acqua necessaria. Fuoriuscite, incidenti, perdite e lo scarico di acque reflue tossiche nei corsi d’acqua. Utilizzo di sostanze chimiche potenzialmente dannose per la salute umana e che potrebbero sicuramente contaminare le falde acquifere presenti intorno all’area di estrazione. (Solo l’80% del liquido velenoso iniettato torna a galla). Correlazioni tra bomba fracking e lievi scosse sismiche? Costi di liquefazione, trasporto e costruzione di migliaia di navi-cisterna (senza ironia ma qualche politico, per lo sviluppo del nostro paese, sarà felice se ci faranno costruire le eliche, come per le famose ali dei bombardieri F-35 che, pagati, ancora non decollano); il massacro ambientale per i degassificatori necessari alla distribuzione, ecc …

Costi di produzione enormi, insostenibili (Quasi tutte le ditte canadesi e statunitensi sono al limite del fallimento), non competitivi e senza sbocco per il mercato. No, anzi, dimenticavo, il mercato c’è. E se imponessimo agli europei di comprarcelo, questo gas? Sono così ubbidienti, al limite del masochismo, e lo pagherebbero anche il triplo di quello siberiano. In fondo al massacro sociale ci si stanno abituando, anche alla perdita di miliardi di euro, (e di posti di lavoro), di scambi con la Russia e anche al fatto che non gli dicono nemmeno quello che stiamo facendo. E se gli imponessimo anche di non acquistare pannelli solari dalla Cina? E se gli imponessimo …

America First? Europa First?

Mah! Non c’è speranza, ma tutto non sembra perduto.

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