Pillole 8

Tonino D’Orazio 7 gennaio 2022.

Cosa fare con tutti questi stati in bancarotta o in fallimento? Un numero considerevole dei 195 stati del pianeta è classificato, nel 2022, nella categoria degli stati in bancarotta o in situazione di collasso. La maggior parte ha una popolazione abbastanza importante e un vasto apparato di sicurezza mediatico al punto che la parvenza di vita tranquilla continua, mascherata da una propaganda molto priva di immaginazione e da un clamore mediatico a ciclo chiuso.

L’approccio tradizionale che coinvolge i meccanismi del Fondo Monetario Internazionale, della Banca Mondiale o di qualsiasi altra istituzione finanziaria internazionale non è più in linea con questa nuova realtà. Non si tratta più di attuare riforme strutturali o processi di ristrutturazione del debito e nemmeno di applicare misure drastiche e radicali ormai insostenibili. Questo tipo di misura, che genera tensioni e crisi socio-politiche ed economiche, rischia di innescare una spirale infinita di conflitti simmetrici e asimmetrici in un mondo già distrutto per impoverimento e di cui una vasta popolazione è già migrata negli spazi virtuali per sfuggire alla realtà. Il fenomeno noto come decolonizzazione ha portato alla proliferazione degli stati e alla creazione di dozzine di nuovi stati-nazione nei territori e province di imperi estinti o regni passati. Ma tutti più poveri e indebitati gli uni degli altri. Eppure la realtà dei fatti ha dimostrato che uno stato fallito può resistere e persino funzionare, data l’enorme capacità umana di adattarsi, e sopravvivere a qualsiasi contingenza. In realtà anche uno Stato le cui fondamenta sono state distrutte può durare finché ci sono abbastanza persone per crederci e aderire al mito di quello Stato. In realtà siamo in un sistema che ha raggiunto i suoi limiti e che è crollato senza che nessuno se ne accorgesse, pur se in modo così massiccio e globale, ma anche perché è sostenuto dalla finzione della virtualità assistita dalle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Queste tecnologie stanno creando nuove società, nuove economie e un nuovo sistema di scambi e valori i cui contorni iniziano a prendere forma, suggerendo le premesse di un mondo più promettente ma delle peggiori distopie immaginate nel corso del XX secolo.

Gli scienziati cinesi creano l’amido da zero. Secondo uno studio pubblicato il 24 settembre sulla rivista Science, gli scienziati cinesi hanno creato l’amido, un tipo di carboidrato complesso presente nelle piante, utilizzando anidride carbonica, idrogeno ed elettricità. Gli esperti hanno sottolineato che se una tale tecnica potesse essere estesa al livello di industrializzazione, potrebbe rivoluzionare il modo in cui viene prodotto questo nutriente e ingrediente industriale chiave, in quanto non richiede la coltivazione e la lavorazione di una grande quantità di colture amidacee come la patata dolce e il mais, risparmiando così più acqua, fertilizzanti e seminativi.

Può anche essere utilizzato per riciclare l’anidride carbonica, un comune rifiuto industriale e gas serra, in un prodotto di consumo, che contribuirà a ridurre le emissioni di carbonio e combattere il cambiamento climatico, soprattutto se l’elettricità utilizzata proviene da fonti rinnovabili come l’energia solare ed eolica. Nell’esplorazione dello spazio, può fornire una fonte di cibo sostenibile per gli astronauti mentre percorrono lunghe distanze nello spazio e tentano di colonizzare altri pianeti dove la coltivazione del cibo non è praticabile. I futuri viaggiatori spaziali potrebbero semplicemente trasformare l’anidride carbonica che espirano nel cibo che mangiano. Presto anche i futuri cittadini 4.0.

La Repubblica Popolare Cinese ha appena colpito il concetto di criptovaluta con una mazza. La banca centrale cinese ha vietato, da settembre 2021, tutte le criptovalute. Tutte le transazioni di criptovaluta sono ora illegali. Questo annuncio sta già iniziando ad avere un effetto negativo poiché in poche ore tutte le valute virtuali hanno visto crollare i loro prezzi. “Le attività commerciali relative alle valute virtuali sono attività finanziarie illegali“, dixit la Banca centrale cinese. La messa è finita. Per Pechino resta chiaro che le criptovalute sono un pericolo immanente, “banale” e subdolo che va evitato al più presto. La Cina quindi vuole sbarazzarsene pur dopo averne costituito quelle di Stato appena un anno fa. Secondo indicazioni specifiche, questo atteggiamento della Cina nei confronti delle criptovalute sarà seguito da Mosca, Teheran e altri paesi membri della Shanghai Cooperation Organization poiché i Bitcoin e le altre criptovalute sono visti come strumenti più elaborati di un nuovo sistema simile a Ponzi dagli analisti cinesi.

Il Governo ha appaltato alla Commissione Europea la politica economica dell’Italia per un periodo ben superiore alla durata del suo mandato e questo indipendentemente dalle scelte che gli italiani esprimeranno attraverso le elezioni che prima o poi si faranno e come d’abitudine non serviranno a nulla, da cui è prevista una astensione a più del 60%, e la fuga, dopo il danno o ubbidienza, di Draghi al palo di controllo più alto. Le condizioni imposte saranno lacrime, sangue e taglio di quel che resta degli ultimi trent’anni di conquiste sociali. Questo appare chiaramente dall’articolata analisi del documento nel quale sono descritte le condizioni del Pnrr: il Next Generation EU attribuisce all’Italia 191 miliardi di euro (69 a fondo perduto e 122 come prestiti da restituire) in varie rate, fino al 2026 (cioè domaniche arriva). Li attribuisce però a patto che vengano rispettate 528 condizioni concordate tra Italia e  Commissione. Le condizioni si suddividono in 214 traguardi da raggiungere e 314 obiettivi quantitativi da conseguire per il tramite di 63 riforme (addio Costituzione) e 151 investimenti per il solito flusso di denaro ai ricchi. Già da questi numeri allucinanti si trae una tragica impressione di dove il Paese sia finito. Salta agli occhi che i soldi (pur sempre più carta straccia perché non sostenuta da plus valore) del Pnrr sono la parte meno rilevante del piano, anzi non sono che l’esca, mentre il vero contenuto politico è racchiuso nelle clausole che stravolgeranno le regole con cui è amministrato il Paese. Per poter rendersi conto di tutto questo basta dare un occhiata (approfondita prima di parlare a vanvera e far parte dei detrattori del nostro paese per conto terzi)  all’ Allegato riveduto della Decisione di esecuzione del Consiglio relativa all’approvazione della valutazione del piano per la ripresa e la resilienza dell’Italia, (se non lo aprite copiate su un motore di ricerca) un documento che illustra nel dettaglio le citate 528 condizioni negoziate tra Italia e Commissione. Il documento riporta con precisione tutte le condizioni suddivise per tranche di finanziamento. E’ la distruzione di altri pezzi della Costituzione, che molti sostengno solo a chiacchiere salvo poi “lo vuole l’Europa” cetriolo per i partigiani morti e la sinistra ipocrita del “non è l’Europa che vogliamo”.

La Svizzera ha ora aderito a un gran numero di paesi che consentono a una persona di cambiare la propria identità di genere previa dichiarazione. Dal 1° gennaio 2022 non sarà più necessario fornire la prova che una persona abbia subito una terapia ormonale o un intervento chirurgico di “riassegnazione del sesso”, né una dichiarazione del medico che la persona abbia la disforia di genere. Ora, per cambiare legalmente il tuo sesso, devi solo recarti in un ufficio di stato civile e compilare un semplice modulo. E’ così semplice. Iniziamo a vivere in un mondo capovolto, dove la finzione è verità e la verità è finzione …

Precedente Non ci sono "valori comuni" tra europei e Stati Uniti Successivo Perché le persone non si fidano della scienza?