Strano Trattato del Quirinale

STonino D’Orazio. 5 dicembre 2021.

Siamo di fronte a una Europa in dissoluzione? Perché trattati bilaterali rafforzati di fronte a un Trattato europeo unico? Cosa c’entrano, in uno stato di diritto europeo, queste amicizie particolari? Sono contro o a favore di chi? Cosa dovrebbero rafforzare, se il tessuto giuridico è unico e ne esiste un “governo”?  Forse se ne sentono la necessità.

Allora il problema è altrove. Che Macron (ex banchiere di Rothschild) e Draghi ex banchiere di Goldman Sachs) siano stati spesso messi sotto pressione dai Tedeschi, se ricordo bene, è più che possibile. Anche dagli Inglesi. Meno dagli americani, super padroni effettivi e coscienti dell’Unione. Tra l’altro l’Unione Europea non è stata creata per assicurare la pace in Europa occidentale, ma per stabilizzare le popolazioni nei campi anglosassoni durante la Guerra Fredda. Ma poi i britannici sono andati via sparigliando le carte e gli equilibri, lasciando al comando reale dell’Unione la Germania. Gli altri due grandi paesi fondatori si sono sentiti all’angolo? Reagiscono con un trattato speciale?

L’ Europa ideale e iniziale non si è mai fatta. Esiste una Unione commerciale del più forte nel libero mercato, che significa la stessa cosa. Una Unione che ha messo silenziosamente Stati contro Stati, non risolvendo assolutamente la “pacificazione” del dopo Seconda guerra mondiale. Non c’è più un granché da trattare in Italia. I francesi si sono impossessati di tutto, in toto o in partecipazione, dall’agroalimentare alle acque, dalle assicurazioni alle banche, dai trasporti alle macchine, dalle telecomunicazioni (Vivendi) alle reti di Mediaset (cioè tutto, e per osmosi di palinsesto anche della Rai, oltre che di tutte le reti private provinciali e regionali dipendenti dalle pubblicità di Fininvest), dalla moda di lusso ai profumi, dall’immensa area di mare concessa in diritto tra Marsiglia e la Corsica (comprese le bocche di Bonifacio, cfr per credere), alle autostrade (Stellantis), dalla corrente elettrica atomica che vende all’Enel, alla costruzione di una Tav utile solo a Lione (che diventa hub della Nuova strada della Seta per la penisola iberica e italiana), a gran spese nostre. Cosa manca? Eni, costruzioni navali e i nostri armamenti bellici? Accordo di cooperazione militare?

Quello fallito con la Gran Bretagna, Trattato di Lancaster House, nel 2010, non solo con il Brexit, ma anche con la concorrenza sleale successiva sull’acquisto dei sommergibili in Australia e degli aerei in Svizzera. E l’esercito francese rimase solo. Di nuovo Merkel e Macron firmarono ad Aquisgrana, nel gennaio un nuovo testo su cui si sarebbero basate in futuro le relazioni tra i due paesi. Nel testo si sottolinea anche che Francia e Germania terranno prima dei grandi vertici europei “consultazioni regolari a tutti i livelli” cercando così di consolidare le “comuni posizioni“, cioè per “guidare” l’Unione. Storia di “motore gemellato“. E sappiamo che lo hanno sempre fatto. Le parti intendono “avvicinare” le rispettive politiche di difesa e della sicurezza. È anche previsto che “in caso di un attacco militare” Francia e Germania si assicurino “ogni possibile aiuto e sostegno”, il che potrà comprendere anche “strumenti militari”. (la Francia mette a disposizione anche l’armamentario atomico). L’organo politico preposto è il Consiglio di difesa e di sicurezza franco-tedesco, seguito da quello militare, “che si riunirà regolarmente al massimo livello”. Sorriso della Nato.

Noi no,nel nostro trattato rafforzato: ”essendo l’Unione Europea e l’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord destinate ad agire quali partner strategici” figuriamoci riunirci a parte …

La Merkel non c’è più. Si scopre quindi che l’amica Merkel lascia il posto a Olaf Scholtz. Questi, da buon socialdemocratico, non ha nulla a che fare con questioni militari o deficit di bilancio francese e italiano. L’accordo di coalizione del suo governo allinea la politica estera tedesca a tutti gli effetti con quella degli anglosassoni (USA + UK) e lo affida a una ministra degli Esteri dei Verdi… alla ecologista Annalena Baerbock. Se anche lei pensa che la “transizione ecologica” passi dall’acquisto delle armi …

In più la solitudine dell’Unione dopo la partenza della Gran Bretagna e l’alleanza mondiale e imperiale anglo-sassone AUKUS (Australia, Gran Bretagna e Stati Uniti) che sembra tagliarla fuori ed incastrata nella Nato che si occupa di teatrino guerrafondaio e sanzioni masochiste e inutili (nel Trattato, “Vicinato Meridionale e Orientale”), contro Russia, Iran e altri, diciamo a area ristretta e senza potenziale e larga visione mondiale di sviluppo. Nonostante le apparenze, il Consiglio dei capi di Stato e di governo non è un supergoverno, ma una camera per la registrazione delle decisioni della NATO. Queste sono sviluppate dall’Alleanza Atlantica – ancora dominata da Stati Uniti e comunque Regno Unito –  poi trasmessi alla Commissione europea, presentati al Parlamento e infine ratificati dal Consiglio. Il popolo di mezzo e di basso possono anche rumoreggiare … E’ la nostra democrazia, bellezza!

Allora, a Macron rimane l’Italia. La Polonia è troppo irriverente e poco ubbidiente di questi tempi. E poi si sta riarmando potentemente da sola grazie agli americani, e non li becchi con l’euro perché hanno una doppia moneta. In Spagna ci sono partiti di sinistra, il Psoe, i Socialisti catalani, sempre border line, e quei sessantottini di Unitos Podemos. Niente da fare. L’Italia invece è in un momento di gloria facile. Vuoi mettere, comanda uno solo a tutti, parlamento a pensiero unico compreso. Piazzato e sostenuto a spada tratta da un presidente da repubblica parlamentare con le valigie pronte. Forse. Comunque il Trattato, se le parole hanno un senso, è suo, è quello del Quirinale.

Visto l’accordo chissà se toccherà al nostro esercito coloniale aiutare quello francese che sta per essere cacciato dappertutto. Mi riferisco (art.1,c4) “Insieme, s’impegnano a rafforzare le relazioni dell’Unione Europea e dei suoi Stati membri con questo continente, con particolare attenzione al Nord Africa, al Sahel e al Corno d’Africa”.

Oppure (art.2,c1 Sicurezza e difesa): “Le Parti contribuiscono alle missioni internazionali di gestione delle crisi coordinando i loro sforzi”. Ci tirano dentro le loro avventure, ma tanto siamo già in guerra dappertutto per conto terzi. Però sviluppare armi e tecnologie di morte insieme … Come si fa per la concorrenza, “Esse intensificano il dialogo comune nei settori tecnico e operativo della difesa”. “Potenziamento della base industriale e tecnologica della difesa europea”. (Dai Beretta!). “rafforzare la cooperazione tra le rispettive industrie di difesa e di sicurezza, promuovendo delle alleanze strutturali”. “Le Parti s’impegnano a facilitare il transito e lo stazionamento delle forze armate dell’altra Parte sul proprio territorio”. Insomma non bastano Nato e i nostri conquistatori americani. E se poi non siano strettamente militari ma gendarmi per aiutare a massacrare le manifestazioni pacifiche? Perché quando si dice “sicurezza” significa esterna e interna.

Comunque un consiglio altrimenti divento lungo, prendete il tempo di leggerlo questo Trattato, perché a me sembra che abbiamo ceduto un altro pezzo di autonomia senza sapere dove andiamo.

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