Pillole economiche dal mondo (7)

Tonino D’Orazio. 8 maggio 2018.

Un concorrente per Boeing e Airbus. Indicando la Cina come paese “nemico” gli statunitensi spingono Pechino nelle braccia della Russia. Prima o poi succederà quel che deve succedere e si creeranno nuove alleanze, sia militari che economiche. E’ il caso del nuovo progetto cinese-russo di costruzione di un aereo che sicuramente “ucciderà” Airbus e Boeing, perché i Russi e i Cinesi sapranno produrlo altrettanto bene e sicuramente meno caro degli altri due. Il 27 aprile la decisione è stata presa a Shanghai congiuntamente nella China-Russia Commercial Aircraft International Corporation (CRAIC), una co-impresa tra Comac (Commercial Aircraft Corporation of China) e la Compagnia aeronautica russa unificata. Si tratta di un aereo di linea bimotore che potrà trasportare da 250 a 300 passeggeri già nel 2025.

Il Venezuela ha emesso una cripto moneta, “El Petro”, a febbraio 2018, legata alle sue riserve di petrolio, con la quale chiede di essere pagato per il petrolio che consegna. Il Venezuela ha proposto all’India una riduzione del 30% del suo petrolio se pagato in cripto moneta. (Quotidiano indiano Business Standard). Gli Usa hanno messo in guardia chiunque volesse utilizzare El Petro a causa delle sanzioni che hanno imposto a Caracas. Trump ha proibito personalmente l’utilizzo di El Petro, indice alzato. Il problema è che la tecnologia delle cripto monete permette di effettuare transazioni che eludono le principali istituzioni finanziarie e economiche controllate dagli Usa pur se hanno in mano tutti i “canali elettronici” nei quali transitano tutte le operazioni tradizionali internazionali.

Guerra tra la francese Vivendi di Bolloré e il gruppo americano il fondo pensionistico Elliott Management, per rapinare la Tim. Sole 24 Ore (7 aprile): “Il gruppo ha costruito la sua fortuna puntando sulle cause perse, che puntualmente vince, grazie alle sue posizioni attiviste su azioni sottovalutate, bond in default o società in difficoltà che spezzetta e poi rivende”. Nell’articolo troviamo grande ammirazione per il presidente Elliott Singer, pur sapendo che gestisce fondi hedge, cioè a grande rischio. Poveri francesi! Hanno vinto gli americani con la maggioranza in consiglio di amministrazione, grazie ai nostri soldi della Cassa Depositi e Risparmio che il buon Padoan (l’americano della Goldman Sachs) ha “spostato”, (5% del capitale), a favore loro e a qualche prestanome “italiano” per fare finta che non abbiamo perso niente. Giusto per gli americanisti o gli europeisti incalliti bisogna ricordare che il sedere è sempre il nostro. Elliott deve garantire le pensioni private dei loro clienti al massimo rendimento. Aspettiamoci i rialzi vari di Tim nei cespiti che si moltiplicheranno e che i nostri pensionati pagheranno per loro, oltre alla prossima rapina europeista dell’Alitalia (ancora americana con fondi Ior?) però prima “ripulita” da debiti e sindacati per favore altrimenti che libero mercato è.

1.140 economisti americani (di cui 14 preposti a premio Nobel) contro Trump a causa del protezionismo economico chiedendogli di non ripetere l’errore commesso nella Grande Depressione del 1930. (lettera al The Guardian del 3 maggio). Nel 1930, 1.028 economisti esortarono il Congresso a rifiutare la legge protezionistica Smoot-Hawley che aumentava le tasse doganali sulle importazioni, perché sarebbe stata una di quelle che avrebbe scatenato la Grande Depressione. Ricordano che il Congresso non seguì il consiglio. La guerra economica introdotta da Trump contro Cina, Canada e Europa sta creando grandi difficoltà, anche politiche, tra gli “alleati” occidentali. Anche all’interno degli Stati Uniti. Forse Trump, ma è la debolezza dell’impero, pensa che la globalizzazione in fondo sia un gioco per furbi e probabilmente si rende conto come stia sgretolando la superiorità americana in una specie di maelström global facendo emergere altre potenze. Ma da lì a esigere, Trump, che i cinesi “lascino le alte tecnologie agli … Stati Uniti”, è per lo meno stupefacente. Il protezionismo di Trump ha spinto le autorità britanniche, francesi e tedesche a prevedere misure di ritorsione. In quanto a noi che problema c’è? Gli abbiamo appena regalato la Tim con azioni comprati con dollari carta straccia..

Il vero nemico degli Stati Uniti non è né la Cina né la Russia, ma il loro “debito” nazionale. Lo dice la rivista americana The National Interest. L’esperto economico Joergen Oerstroem Moeller stima che Washington è attualmente a un passo dal default. Secondo i dati dell’Ufficio budget del Congresso il debito americano rappresenta 1.6% del Pil e 9,4% delle entrate federali. Nel 2022 aumenterà rispettivamente fino al 2,7% e al 16% nelle previsioni migliori. In una situazione economica benigna il deficit potrebbe aumentare del 30% tra il 2019 e il 2023 se le spese sociali e militari non cambiano. Altrimenti, tra 2018 e 2028 questo aumento potrebbe raggiungere 81%. Secondo i cambiamenti di queste ultime settimane il tasso d’interesse potrà raggiungere il 20%, nel senso che un quinto delle tasse pagate dagli americani servirà a finanziare il debito. A marzo il debito americano era di 21 trilioni di dollari, il massimo storico. Il debito è praticamente raddoppiato sotto la presidenza democratica di Obama. Secondo la rivista è probabile che Washington chieda ai suoi principali creditori (Cina e Giappone possiedono 1,2 trilioni di dollari in bond del Tesoro americano) di poter “ristrutturare il debito”.

Venezuela 5 maggio. E’ stato arrestato l’intero vertice della Banesco, la principale banca privata, con l’accusa di aver omesso i dovuti controlli e quindi di aver indirettamente favorito il cambio illegale e l’aumento dell’inflazione. Sono stati arrestati 11 dei più alti esponenti della Banesco, in pratica l’intero vertice, proprietario compreso. Le indagini, durate mesi, hanno portato alla luce una vasta rete di transazioni e di cambi illegali alla frontiera con la Colombia. L’accusa rivolta dal procuratore generale, nominato dalla Costituente, al proprietario Juan Carlos Escotet, alla direttrice, al vicepresidente, all’amministratore delegato ecc. è “di aver sviluppato un attacco sistematico alla moneta nazionale” attraverso l’omissione dei controlli, cosa che ha generato una “mafia economica” con la quale “si sono realizzate gestioni clandestine per sottrarre dalla circolazione la valuta contante”. Non sanno che mettere in prigione banchieri ladri e corrotti è dittatura?

 

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