Pillole a occhi aperti 5

Tonino D’Orazio 19 settembre 2021.

Dei super-ricchi finanziano un laboratorio misterioso per scoprire l’immortalità. Una nuova e un po’ oscura società della Silicon Valley, dedicata alla ricerca sull’invecchiamento, sta ricevendo enormi finanziamenti dai super ricchi. Secondo il MIT Technology Review, Altos Labs, una società di tecnologia di riprogrammazione biologica, attirerebbe grandi investitori come Jeff Bezos, CEO di Amazon, e il miliardario russo-israeliano Yuri Milner. L’azienda sta attualmente attirando alcuni dei migliori scienziati del mondo offrendo loro grandi stipendi e promettendo di dare loro carta bianca per le loro ricerche sull’invecchiamento. Juan Carlos Izpisua Belmonte, biologo del Salk Institute di La Jolla, in California, è tra i tanti scienziati che salgono a bordo di Altos. Ha fatto scalpore nel 2017 quando ha iniziato la ricerca per creare una chimera umana/maiale. Shinya Yamanaka, scienziato e premio Nobel per la sua ricerca sull’inversione dell’invecchiamento cellulare, entrerà a far parte del comitato consultivo scientifico di Altos come presidente. “Anche se ci sono molti ostacoli da superare, il potenziale è enorme”, ha detto Yamanaka al MIT Technology Review.

La riprogrammazione biologica è un metodo per ringiovanire le cellule e potrebbe essere la chiave dell’immortalità. Mentre ci sono molte start-up di riprogrammazione in giro, nessuna di loro ha il supporto che Altos Labs vanta attualmente. A pensarci non sorprende che chi ha grandi fortune abbia interesse a vivere il più a lungo possibile. Come dice il proverbio, “Nessuna somma di denaro ha mai comprato un secondo di tempo”. Tuttavia, l’obiettivo finale dell’Altos Lab rimane un po’ un mistero e come lo raggiungerà. Secondo il MIT Technology Review, i ricercatori di Altos non avranno obiettivi specifici e nemmeno scadenze da rispettare. Invece, l’azienda cercherà di creare “grande scienza” (chissà che vuol dire). “L’obiettivo è comprendere il ringiovanimento”, ha affermato Manuel Serrano, un ricercatore che ha lavorato presso l’Istituto di ricerca sulla biomedicina in Spagna. Come alcuni dei suoi coetanei, Serrano è stato attratto da Altos dopo che gli è stato offerto di pagarlo da cinque a dieci volte di più di quanto guadagna attualmente. “Direi che l’idea di avere un reddito in futuro c’è, ma non è l’obiettivo immediato”. (Ma guarda!) Altos Labs è quindi ancora un po’ un mistero. Il motivo per cui è finanziato sembra semplice: le persone non vogliono morire (miliardari inclusi). Ma il come è un po’ un punto interrogativo. Forse un punto interrogativo ancora più spaventoso è chi avrà accesso all’immortalità, in caso affermativo, e quando verrà sbloccato. Insomma i miliardari vogliono l’immortalità, altro che “la livella”.

La reindustrializzazione dopo la “pandemia” è una truffa. Così come la “ripresa” o la “transizione energetica”. Come mai ? Semplice, perché siamo in un mondo aperto e senza dazi doganali.

Logicamente è la corsa al miglior offerente, e il miglior offerente è fiscale, è sociale, è ambientale. Ci siamo quindi trasferiti volontariamente in Cina, India e pochi altri paesi, le nostre fabbriche, i nostri posti di lavoro e il nostro inquinamento. Di conseguenza, ovviamente inquiniamo in Cina o in India, ma non produciamo più nulla, acquistiamo, a prezzi bassissimi poiché non paghiamo né i costi sociali né ambientali dei nostri acquisti. Quindi a prima vista è un pessimo affare. Ma se analizziamo cinicamente le cose, dietro il guadagno “finanziario” registrato e una bilancia commerciale record, è in Cina che l’ambiente viene distrutto. Il problema è che i soldi pubblici che i paesi occidentali stanno riversando in modo preponderante sulla transizione energetica avvantaggiano di nuovo e principalmente la Cina.

Anzi, mentre ci colpevolizzano, l’ONU ha appena permesso alla Cina di utilizzare il carbone 10 anni in più del previsto. In 10 anni si prevede in Europa di abolire le auto termiche per acquistare auto elettriche, prodotte massicciamente in Cina, e per iniziare un altro tipo di inquinamento. In Europa l’80% dell’energia elettrica è ancora prodotta da carbone e petrolio.

Truffa del rilancio produttivo. Questa società dell’informazione e della comunicazione continua mi stanca perché è un’illusione. Un’illusione che nasconde l’incapacità di fare. Un’illusione che nasconde l’incapacità di lavorare. Un’illusione che nasconde la superficialità della società. Non lavoriamo più. Comunichiamo cosa avremmo dovuto fare, cosa non abbiamo fatto e che non vogliamo che gli altri vedano che stiamo avanzando sul nulla. Comunico dunque sono. Preferisco il molto meno sgargiante, quindi sto zitto.

Il “record economico” è semplicemente disastroso e gonfiato. È improbabile che altri avrebbero fatto meglio poiché la nostra classe politica nel suo insieme è angosciante. Avrei preferito conoscere una programmazione di pagamento della crisi. Perché tanto è tutto debito e non possiamo fare finta di non saperlo. Come pagheremo la crisi? Come raddrizzeremo il nostro paese? Come torneremo a produrre? Come riguadagneremo la nostra sovranità economica? Come creeremo posti di lavoro e distribuiremo la ricchezza? Queste sono le domande a cui rispondere. Tutto il resto è propaganda elettorale. Anche con un santo cassiere di Goldman Sach imperiale al governo che “ghe penso tutto mi”. E tutti muti. “L’economia italiana paralizzata dalla pandemia”. No, è stata paralizzata dal confinamento.

L’incredibile fuga di sei prigionieri palestinesi da una prigione israeliana è ormai leggendaria nei territori occupati. Il cucchiaio, uno degli strumenti utilizzati per scavare il tunnel del salvataggio, è diventato un simbolo di libertà. Nelle proteste palestinesi, le persone non si limitano più a sventolare bandiere e cartelli. Di recente è emerso un altro oggetto: il cucchiaio, utilizzato dai detenuti per sfuggire a un istituto penale israeliano, è diventato il simbolo della “liberazione” palestinese.

Precedente La guerra ai poveri non è finita Successivo Implosione della Nato