Pillole a occhi aperti 3

Pillole a occhi aperti 3

Tonino D’Orazio, 13 giugno 2021.

Guerra segreta tra Iran e Israele. L’aspra guerra sotterranea tra iraniani e israeliani non si ferma più. Dopo il sabotaggio del sito nucleare iraniano di Natanz da parte di una cellula di sabotatori reclutati dal Mossad israeliano, i media iraniani hanno salutato l’esplosione che ha scosso uno dei santuari meglio sorvegliati del complesso militare-industriale israeliano. (22 apr 2021). Il sito nucleare mirato, Tomer, è una delle strutture in cui vengono sviluppati i missili antimissili Arrow 3, i lanciatori spaziali Shavit, i missili antiaerei UR e l’unità di sviluppo dei satelliti militari. Il sistema anti-missili non ha funzionato. Questo episodio senza precedenti nella storia di Israele dimostra che i servizi speciali iraniani hanno la capacità di raggiungere con grande precisione i siti meglio protetti, più segreti e il programma nucleare di Israele, che è uno dei più ermetici al mondo. L’Iran ha appena dimostrato di essere in grado di compiere azioni clandestine piuttosto spettacolari in termini di precisione e penetrazione. Gli israeliani risponderanno sicuramente, ma l’effetto psicologico iraniano sta già provocando una sorta di psicosi all’interno dello stato maggiore israeliano che lo spingerà a chiedere più assistenza militare statunitense. E più azioni di guerra meno larvate in un’area polveriera. Tanto, è ormai noto che il 23 aprile durante l’ultima visita della portaerei americana USS D. Eisenhower nel Golfo Persico, un drone d’attacco strategico iraniano armato di missili da crociera ha sorvolato e fotografato in modo dimostrativo la portaerei per alcuni minuti, dimostrando così che la flotta statunitense non solo non è in grado di rilevare i droni iraniani, ma è anche un ottimo bersaglio per i missili iraniani. Un vero capovolgimento pericoloso in Medio Oriente.

Scienza e apprendisti stregoni. Il rapporto della FDA rileva che i farmaci per bloccare la pubertà, somministrati a bambini trans gender, ne hanno uccisi almeno 6.370. Nuovi dati rilasciati dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense rivelano che dal 2012 più di 40.000 persone hanno subito effetti avversi da “Lupron” (un leuprolide acetato, inizialmente progettato per il cancro alla prostata), un inibitore dell’ormone, e che almeno 6.370 persone sono morte dal 2014 dopo aver assunto questo farmaco. Di solito prescritto a bambini manipolati facendogli credere di essere “transgender” e che richiedono una “riassegnazione chimica del sesso“, si dice che “Lupron” abbia causato più di 25.500 reazioni “gravi” nei pazienti negli ultimi cinque anni, secondo il FDA. Molti di questi effetti collaterali sembrano essersi verificati in pazienti a cui è stato prescritto il farmaco per usi off-label, (Non conforme all’utilizzo), come nella “terapia” transgender. Sebbene “Lupron” sia clinicamente approvato per il trattamento della “pubertà precoce” o della pubertà anormalmente precoce che possono causare altri problemi di salute, non è approvato per l’uso nei bambini con disforia di genere. Ma è proprio così che “Lupron” è ora ampiamente prescritto, mettendo seriamente a rischio la salute dei bambini con disforia di genere. Anche la versione pediatrica del farmaco contiene 13pochi avvertimenti sugli effetti collaterali a lungo termine, alcuni dei quali potrebbero essere irreversibili. Questi effetti collaterali irreversibili includono danni permanenti al sistema endocrino, che è responsabile della produzione degli ormoni sessuali che supportano la vita. Trovate notizie approfondite su Gender.news, oppure suhttps://www.naturalnews.com.

Passaporto per le vaccinazioni e lascia-passare sanitario anti Covid: i garanti dei dati europei sembrano tracciare linee rosse. Il Comitato europeo per la protezione dei dati (abbreviato EDPB, per European Data Protection Board) è un organismo europeo indipendente che garantisce e supervisiona l’applicazione coerente del Regolamento generale sulla protezione dei dati (il famoso GDPR) in Europa e all’interno delle istituzioni europee incluse. Il Garante europeo della protezione dei dati (GEPD) è l’autorità indipendente responsabile della protezione dei dati personali e della privacy ed è consultato, in particolare, per qualsiasi progetto legislativo avente un impatto nei suoi settori. Il loro parere congiunto sulla bozza di Carta Sanitaria Europea, pubblicata il 6 aprile 2021, è inequivocabile. I garanti della protezione dei dati di tutti i paesi dell’UE e dello Spazio economico europeo sottolineano la necessità di mitigare i rischi per i diritti fondamentali dei cittadini e dei residenti dell’UE che potrebbero derivare dal rilascio del certificato verde digitale, compresi i suoi possibili usi secondari non intenzionali. Per l’austriaco Andrea Jelinek, Presidente dell’EDPB, “qualsiasi provvedimento adottato a livello nazionale o europeo che comporti il ​​trattamento di dati personali deve rispettare i principi generali di efficienza, necessità e proporzionalità. Pertanto, l’EDPB e il GEPD raccomandano che qualsiasi utilizzo del certificato verde digitale da parte degli Stati membri abbia una base giuridica appropriata negli Stati membri e che siano in atto tutte le garanzie necessarie“. Wojciech Wiewiórowski, Garante europeo della protezione dei dati, insiste: “Deve essere chiaro che la proposta non consente – e non deve portare a – la creazione di alcun tipo di banca dati centrale di dati personali a livello dell’UE. Inoltre, è necessario prestare attenzione per garantire che i dati personali non vengano elaborati per un periodo più lungo di quanto strettamente necessario e che l’accesso e l’utilizzo di tali dati non siano consentiti una volta terminata la pandemia“.

Se i rischi fossero ritenuti eccessivi dopo la loro valutazione, ciò avrebbe un impatto sulla nascita o meno di questo passaporto sanitario, nonché sull’obbligo o meno di presentarlo per poter viaggiare? Se questa bozza di certificato proposta dalla Commissione Europea verrà adottata nei prossimi giorni, questo processo sarà davvero “temporaneo fino a quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) non dichiarerà la fine della pandemia?”. Alla fine non sarà assolutamente vero niente.

Il Partito Comunista Cinese ha annunciato il 31 maggio 2021 che le coppie cinesi potranno ora dare alla luce tre figli. Questa decisione tanto attesa mira a far fronte a un preoccupante calo della natalità. Il Paese più popoloso del mondo sta affrontando un – forse irreversibile – calo delle nascite. “La politica della natalità sarà ulteriormente migliorata. La politica che consente a una coppia di avere tre figli sarà introdotta con misure di accompagnamento, ha affermato il Politburo del PCC in una dichiarazione per giustificare il passaggio a tre figli per famiglia. Ciò migliorerà la struttura della popolazione cinese”. Giusto per quelli che temono una invasione mondiale dei cinesi.  Già nell’ottobre 2015 la Cina aveva sostituito la politica del figlio unico con una politica di due figli per coppia, ma molti ricercatori specializzati in studi demografici avevano previsto che questo cambiamento avrebbe avuto solo conseguenze molto marginali senza altre misure più ambiziose. Tra queste, ritardare l’età pensionabile e incoraggiare i giovani cinesi a sposarsi. Sono stati apportati miglioramenti anche per l’assistenza all’infanzia, il congedo di maternità e l’assicurazione per accompagnare il parto. La dichiarazione ha riconosciuto che dovrebbero essere prese misure più drastiche per affrontare il rapido invecchiamento della popolazione cinese.

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