Implosione della Nato

Implosione della Nato

Tonino D’Orazio.  25 settembre 2021.

Ma no, ma no, tranquilli, anche se quel che sta avvenendo tra la Francia e gli anglo-sassoni americani, britannici e australiani sembra di una gravità assoluta. E’ soltanto il pensiero visionario di De Gaulle sull’autonomia del paese; l’elemento della sua “grandeur” che sembra tornare. Qualche ragione lo aveva. Non aveva mai dimenticato che per poco gli “alleati” non avevano diviso il suo paese. (collaborazionismo del governo francese di Pétain dal 1940 al 1944 a Vichy). Paese autonomo fin quando i socialisti francesi non decisero di entrare nella Nato, sentendosi forte sotto l’ombrello atlantico e pensando di partecipare alla guerra fredda contro i comunisti sovietici e, affinché nuora intenda, i comunisti francesi ed europei.

Duro contraccolpo. Gli americani, sempre tutti con lo slogan da partito unico American Great o First, stanno giustamente fregando i succosi appalti militari che la Francia (in deficit pazzesco e vicino all’infrazione) aveva conquistato in questi ultimi anni. Lo scorno è per il ragazzino fedele che avevano spinto alla presidenza francese, Macron. Che non parla.

Prima l’Australia disdice un appalto da 80 miliardi di euro per l’acquisto di 8 sommergibili diesel-elettrico francesi (a suo tempo più ecologici) a favore di sommergibili atomici americani con possibilità di montare armi atomiche. L’altro ieri la Svizzera disdice l’acquisto di caccia francesi Rafale per i costosi e inutilizzabili F-35 per un contratto da 6 miliardi di euro.

Un altro ceffone, la Francia, dopo averlo preso dalla Repubblica Centroafricana, lo sta prendendo dai russi in Mali. Bamako firma un accordo di cooperazione in materia di sicurezza con un gruppo di sicurezza russo privato al posto dell’esercito francese. Ormai, come altri paesi della Franco fonia africana (area ex coloniale di lingua francese), non si fidano più. Pensano che 3.000 soldati francesi (ma anche Nato per il giusto polverone) non siano lì per risolvere i problemi ma per mantenere alta la tensione e il caos nel paese e per sembrare indispensabili.

In Centrafrica  alcune centinaia di istruttori russi sono riusciti a riformare ampiamente le Forze Armate Centrafricane (FACA) per renderle capaci di combattere i gruppi ribelli e di difendere così la sovranità e l’integrità territoriale della nazione. Quindi, i recenti successi delle forze armate e di sicurezza dell’Africa centrale, nonché degli alleati russi, nel trattare con questi gruppi ribelli sono stati raggiunti in pochi mesi. Quanto alla forza Onu di Minusca, presente dal 2014 nella Repubblica Centrafricana, con una forza di circa 15.000 uomini, non è stata nemmeno in grado di portare alcuna stabilizzazione degna di questo nome.

Doppio schiaffo politico economico dagli anglosassoni, in questo caso, la Francia è diventata una potenza regionale di secondo livello. In effetti.

La Francia non domina l’accesso allo spazio, lo fanno gli Stati Uniti, la Russia, la Cina e l’India; La Francia non controlla le linee di comunicazione marittime (SLOC), gli Stati Uniti, la Cina e la Russia sì; la Francia non fornisce certamente la maggior parte dei prodotti finiti, la Cina sì; la Francia non domina certamente l’industria degli armamenti ad alta tecnologia, gli Stati Uniti e la Russia lo fanno. Anche immaginando che domani la Marina francese aggiungesse alla sua flotta altre due portaerei a propulsione nucleare, ciò non farà della Francia una potenza mondiale. Militarmente ed economicamente, la Francia ormai è una potenza di secondo ordine, che ha ceduto parte della sua sovranità a organizzazioni sovranazionali come la NATO e l’UE e che quindi non soddisfa il criterio più importante che definisce una potenza mondiale o una superpotenza: totalmente indipendente e protettrice di politiche mondiali. Anche la Francia non è in grado di creare e mantenere da sola alcuna alleanza significativa. Gli Stati Uniti e la Russia possono, mentre la Cina, per la sua enormità economica e demografica, è di per sé un’alleanza. Inoltre, Cina e Russia hanno alleanze tra loro, anti Nato con l’OCS. (40% della popolazione e della ricchezza mondiale).

Ma il significato del suo isolamento è dovuto anche all’allontanamento dalle aree del Pacifico, dove essa è presente ma possiede isole strategicamente insignificanti. Diciamo che diventa inutile e di intralcio per “combattere” contro la Cina e la Russia nel Pacifico.

Bisogna davvero chiedersi perché il Regno Unito ha deciso di lasciare l’UE? Nonostante tutta la degenerazione delle “élites” britanniche, non si può negare loro un certo livello di intuito e cinismo nel decidere in quale campo impegnarsi nel mondo futuro: l’UE , condannato con un mucchio di continentali, servi devoti che non contano più niente, o Stati Uniti, cugini che, pur in una situazione molto difficile e in perdita di egemonia, hanno almeno una possibilità di avere un futuro e scorazzare per il globo.

Il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, ha espresso “rabbia” e “amarezza” e ha criticato Stati Uniti e Gran Bretagna, dopo che gli alleati hanno raggiunto un accordo per fornire sottomarini nucleari all’Australia, annullando l’accordo miliardario firmato da Parigi per i sottomarini francesi. Ha parlato addirittura di gravi conseguenze per il futuro della Nato. Eccoci al dunque. La NATO. Avranno il coraggio di andare oltre lasciando nudi tutti gli altri e riprendendosi un minimo di autonomia? Avranno il coraggio di riavvicinarsi a Cina e Russia per ripicca? Macron non parla e le elezioni politiche si avvicinano. Quindi qualche compromesso o contentino dovranno pur trovarli.

Nel frattempo è avvenuto un enorme potenziamento dell’OCS (Organizzazione di Cooperazione di Shanghai, specie di anti-Nato asiatico. Il suo compito fondamentale è mantenere collettivamente la stabilità e affrontare efficacemente le minacce alla sicurezza nei rispettivi territori,) con l’entrata a pieno titolo dell’Iran, una potenza militare fortemente in ascesa e che interconnette quasi tutta l’Asia, aspettando l’Afganistan.

La soluzione per lo Stato francese sarebbe uscire dalla dominazione anglosassone atlantista e ridiventare un vero Paese sovrano, anche contro l’egemonia tedesca, malgrado la solidarietà dei servi europei, prima del prossimo schiaffo in faccia. Magari fregando Airbus in qualche trattativa truccata con Boeing.

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